Il piano di intervento socio-sanitario nel 2016
Il contesto
I dati attualmente disponibili sui migranti in transito a Roma evidenziano alcuni aspetti di cambiamento rispetto a quanto osservato nel 2014 e nel 2015. In particolare, si tratta in prevalenza di persone fotosegnalate, provenienti dagli hotspot, che tendono a rimanere più a lungo sul territorio nazionale, anche in considerazione dei cambiamenti intervenuti nella gestione del fenomeno a livello europeo e della minore permeabilità delle frontiere.
Per quanto riguarda gli aspetti di assistenza sanitaria, tale popolazione continua a essere al di fuori dei programma di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, pertanto non beneficia delle coperture previste, né si rivolge spontaneamente ai servizi sociosanitari cui potrebbe avere accesso in quanto irregolare.
In ragione della più lunga permanenza dei migranti sul territorio cittadino, si rendono oggi attuabili iniziative di orientamento all’utilizzo dei presidi territoriali e percorsi di presa in carico, a integrazione dei programmi di offerta attiva realizzati negli anni precedenti.
Il modello di assistenza sociosanitaria
In considerazione delle mutate caratteristiche della popolazione in transito, il modello che adottato coniuga la dimensione della prossimità assistenziale (offerta proattiva) con l’orientamento ai servizi territoriali, mediante azioni volte a sostenere l’accessibilità dei servizi stessi.
Finalità e obiettivi
La finalità generale del piano di intervento è tutelare la salute dei migranti, nell’ottica più generale di un loro possibile inserimento all’interno del sistema di garanzie rappresentato dal programma ordinario di accoglienza per richiedenti protezione internazionale.
Obiettivi specifici sono:
- offrire assistenza di base e/o specialistica ai migranti presenti nei punti di accoglienza identificati, mediante offerta attiva di prestazioni sociosanitarie;
- fornire alla popolazione informazioni sul diritto alla salute e sulle modalità di accesso e fruizione dei servizi, nonché elementi di educazione sanitaria su alcune tematiche rilevanti;
- favorire l’utilizzo dei servizi, attraverso l’orientamento attivo alle strutture sanitarie territoriali, anche all’interno di specifici percorsi a bassa soglia di accesso.
Attività realizzate
Rispetto all’offerta attiva di prestazioni sanitarie, si è fatto riferimento alle modalità già definite e implementate nel corso dell’esperienza del biennio 2014-15. In particolare, si sono erogate prestazioni sanitarie di primo livello direttamente presso i punti di accoglienza individuati, mediante équipe composte da medici, infermieri, specialisti dermatologi, operatori sociali e mediatori culturali. Le équipe hanno operato all’interno di unità mobili adibite ad ambulatorio o in spazi dedicati presso gli insediamenti, garantendo visite di medicina generale e dermatologiche, medicazioni e somministrazione di farmaci. Le ASL territorialmente competenti hanno provveduto all’erogazione dei farmaci e allo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti. L’offerta attiva ha riguardato anche il supporto psicologico, indirizzato sia ai migranti in transito, adulti e minori, sia al personale (specialmente quello volontario) impegnato nell’assistenza, secondo le modalità della psicologia dell’emergenza.
Nel corso degli interventi di offerta attiva, le équipe hanno fornito ai migranti informazioni sul diritto alla salute, sulla dislocazione territoriale delle strutture sanitarie e sulle modalità di accesso alle prestazioni.
Caratteristiche del modello si sono rivelate l'offerta proattiva e la rete, in cui emerge la centralità del Sistema sanitario pubblico nel governare le azioni di tutela della salute delle persone e il ruolo determinante delle associazioni del privato sociale nel rendere accessibili i percorsi di presa in carico, anche in situazioni di particolare marginalità e distanza dai servizi.