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Progetto "Prevenzione e tutela - Salute della donna"

Il progetto “Individuazione precoce delle condizioni di rischio, fisiche e psichiche, nelle donne straniere neoarrivate e potenziali vittime di tratta. Promozione della salute e presa in carico integrata” è stato attivato nell’aprile del 2017 con l’obiettivo di adottare e sperimentare, in ambito sanitario, le Linee guida per la definizione di un meccanismo di rapida identificazione delle vittime di tratta e grave sfruttamento, stabilite dal Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018.

Il progetto si rivolgeva alla popolazione femminile richiedente protezione internazionale accolta nei centri di accoglienza della regione Lazio.

Obiettivo generale 
Adottare e sperimentare, in ambito sanitario, le Linee guida per la definizione di un meccanismo di rapida identificazione delle vittime di tratta e grave sfruttamento, definite dal Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018. In tal modo, si intende fornire un contributo alla diffusione di conoscenze e competenze in ambito sanitario e creare le basi per un lavoro sinergico fra gli attori e le istituzioni che operano per il riconoscimento e la tutela delle vulnerabilità alla tratta e allo sfruttamento sessuale.

Obiettivo specifico
Realizzare e rendere facilmente accessibile un percorso sanitario di prevenzione e di empowerment integrato diretto alla popolazione femminile migrante forzata, arrivata nei centri di accoglienza, finalizzato sia all’identificazione sia all’attivazione di percorsi di emersione, tutela, sostegno, screening e cura.

Popolazione target
Il progetto si rivolgeva alla popolazione femminile migrante forzata arrivata nei centri di accoglienza della regione Lazio e che si trova nella fase della formalizzazione della richiesta di protezione internazionale oppure della scelta del percorso di cui all’art. 18 del DLgs 286 del 1998 (dall’ingresso in Italia a 6 mesi). L’inclusione nel progetto può essere estesa a donne migranti forzate, che vivono nella regione Lazio, anche se non ospitate nei centri di accoglienza.

Attività realizzate

1. Iniziative di sensibilizzazione e di empowerment: sono stati organizzati incontri con piccoli gruppi di donne migranti forzate, prestando particolare attenzione all’area ginecologica e venereologica. Al termine di ciascun incontro, è stato distribuito alle partecipanti un questionario, da compilare in forma anonima, sul rilevamento del rischio di assoggettamento per sfruttamento sessuale.
2. Valutazione sanitaria complessiva: sono state effettuate visite specialistiche di internistica/infettivologia, dermatologia e ginecologia, prelievi ematici e test diagnostici, così come un colloquio psicologico mirato alla prima presa in carico della donna. Al termine di queste attività, l’équipe multidisciplinare ha effettuato l'identificazione delle donne già assoggettate allo sfruttamento sessuale e di quelle a rischio. Le due tipologie di donne sono state quindi avviate a percorsi specifici di presa in carico nel progetto oppure di invio a strutture dedicate, facenti parte della rete regionale.
3. Presa in carico: le donne individuate come possibili persone assoggettate allo sfruttamento sessuale oppure a rischio, sono state avviate al percorso psico-sociale e legale all’interno del progetto. Per le donne identificate come già assoggettate, è stata attivata la rete anti tratta referente per il territorio laziale. Inoltre, per le donne a rischio di assoggettamento, sono state realizzate iniziative di sensibilizzazione, mirate a fornire alle donne strumenti conoscitivi per acquisire consapevolezza del fenomeno e capire a chi rivolgersi qualora necessario.
4. Valorizzazione e divulgazione dei risultati raggiunti.

Output di progetto

  1. Report sulla sperimentazione in ambito sanitario delle Linee guida per la definizione di un meccanismo di rapida identificazione delle vittime di tratta e grave sfruttamento definite dal Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018, diffuso agli Enti del SSN.
  2. Consultazione pubblica sul Report per la condivisione dei risultati dell’esperienza progettuale con enti, istituzioni e società scientifiche qualificate, finalizzata alla valutazione, al miglioramento e alla riproducibilità dei risultati ottenuti.
  3. Convegno divulgativo, in collaborazione con la piattaforma anti tratta nazionale, su come sfruttare efficacemente il canale sanitario per l’emersione e la presa in carico delle donne vulnerabili.
  4. Mappa della rete anti tratta nazionale di riferimento per il territorio laziale.
  5. Questionario antropologico per il rilevamento della vulnerabilità alla tratta e allo sfruttamento sessuale.