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L’INMP al convegno sulla vaccinazione delle popolazioni fragili: il ruolo fondamentale della mediazione culturale per una corretta comunicazione

L’INMP al convegno sulla vaccinazione delle popolazioni fragili: il ruolo fondamentale della mediazione culturale per una corretta comunicazione

7 giugno 2024 - Il tema della comunicazione sui vaccini, con particolare riferimento alle fasce più fragili della popolazione e alle strategie per raggiungere una copertura vaccinale efficace, è stato al centro dello stakeholder workshop “Criticità percepite dai gruppi di tutela dei pazienti, rappresentanti del terzo settore, associazioni locali delle comunità straniere riguardo alle informazioni disponibili sulle vaccinazioni indicate nei gruppi a rischio”, organizzato dall’Università degli Studi di Foggia con il patrocinio del Ministero della Salute e del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, in collaborazione con il Centro Studi Americani ed Edra Spa. Era presente anche l’INMP al Centro Studi Americani di Roma al fine di delineare strategie efficaci nella promozione delle vaccinazioni. Tra le criticità emerse, la mancanza di informazioni chiare e uniformi e la necessità di una comunicazione mirata ai target specifici, oltre al contrasto alla disinformazione.

L’incontro ha rappresentato una tappa del Progetto CCM 2021, intitolato “Rafforzamento delle reti per la prevenzione delle malattie prevenibili da vaccino e la promozione delle vaccinazioni a seguito dell'emergenza pandemica COVID-19”, che mira a definire strumenti per migliorare l’offerta vaccinale ai soggetti fragili per patologie, fattori comportamentali o vulnerabilità socioeconomiche. Le vaccinazioni, che rappresentano un efficiente strumento di protezione da malattie infettive gravi e potenzialmente letali, prevengono, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), da 3,5 a 5 milioni di morti ogni anno a livello globale. Tuttavia, numerose indagini condotte nei paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo (UE/SEE) mostrano che ancora molte persone son preoccupate riguardo alla sicurezza dei vaccini. Le popolazioni fragili, in special modo, hanno grandi difficoltà a reperire e recepire anche le cosiddette informazioni di base come, ad esempio, dove e quando vaccinarsi.

Nel corso delle tavola rotonda è intervenuta la Dott.ssa Laura Piombo, Responsabile della UOS Salute e mediazione transculturale dell’INMP. Partendo dal presupposto che la corretta comunicazione sia centrale per aumentare le coperture vaccinali e abbattere la disinformazione, la Dott.ssa Piombo ha sottolineato la fondamentale importanza della figura del mediatore transculturale, il cui lavoro permette di superare le barriere linguistico-culturali presenti e di accrescere l’attenzione nella pratica quotidiana di accoglienza e presa in carico del paziente straniero: un approccio che deve essere adeguato e culturalmente sensibile alle differenze esistenti - relative ai contesti di provenienza - nei concetti di cura e benessere, nonché alla situazione particolare e personale del paziente stesso.

Anche in ottica vaccinazione, la mediazione può rivestire un ruolo chiave: ne costituiscono esempi significativi le attività di preparazione e somministrazione del consenso informato. Nel primo caso, può proporre all’operatore sanitario - nei limiti del rigore clinico e della normativa vigente - un linguaggio più «congeniale» nella scrittura del consenso, evitando eccessivi burocratismi e tecnicismi fuorvianti. Nell’atto della somministrazione, invece, diventa competenza del mediatore quella di saper semplificare il linguaggio e i concetti riportati nell’informativa, senza ometterne o travisarne il senso, e, allo stesso tempo, rispettare sempre i concetti di ben-essere, cura, malattia e disagio della persona che si ha di fronte.

L’INMP, in qualità di Centro nazionale per la mediazione transculturale in ambito sanitario, ha adottato, da un lato, nel proprio sistema di accoglienza e presa in carico, i mediatori transculturali quali professionisti chiave del team multidisciplinare socio-sanitario e, dall’altro, ha portato avanti e finalizzato, in collaborazione con alcune Regioni e gli enti che lavorano sul territorio, un percorso formativo per la specializzazione del mediatore transculturale in ambito sanitario, in grado di fornire metodi, elementi e strumenti da utilizzare, a supporto della componente medica e infermieristica, nel setting clinico. Il fine ultimo è quello di riuscire a veicolare realmente le informazioni, facilitando la comunicazione tra il paziente e l’equipe medica.

L’Istituto continua a lavorare al riconoscimento ufficiale e normativo della figura all’interno del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Sanità e, per evitare disomogeneità tra le molte offerte formative presenti sul territorio, alla certificazione del proprio percorso formativo quale riferimento a livello nazionale. È stata, infine, l’occasione per ricordare e comunicare ai partecipanti del convegno che, a partire da febbraio 2024, è attiva la piattaforma interattiva https://elencomediatori.inmp.it, che raccoglie, in un Elenco Nazionale, tutti i mediatori che sono stati valutati esperti del settore, secondo i criteri del core curriculum dell’INMP, e che si propone come strumento privilegiato in grado di facilitare il contatto tra domanda e offerta tra gli enti e i servizi che si occupano di mediazione e i professionisti in mediazione che rispondono alle esigenze sanitarie territoriali.

Tutti gli interventi del convegno sono disponibili nel video di diretta dell’evento, disponibile sul canale YouTube di Edra Spa.