Il Teatro Anatomico
Il Teatro Anatomico fu fatto costruire da Papa Leone XII nel 1826 per celebrare, nel Giubileo del 1825, il primo secolo di attività dell’Istituto Santa Maria e San Gallicano.
L’architetto incaricato fu Giacomo Palazzi. Il Teatro Anatomico, di forma ellittica, è sovrastato da un’ampia cupola affrescata così come le vele che presentano fregi e immagini allegoriche, mentre sulle pareti laterali si stagliano i medaglioni a bassorilievo di 18 medici illustri, tra cui Celso, Falloppio e Mercuriale. Il bassorilievo che si trova tuttora all’interno rimanda alla leggenda di Esculapio e fu realizzato da Ignazio Del Sarti.
«Quello che chiedi qui, Romano, dovevi cercarlo in un luogo più vicino! Per diminuire i vostri lutti non avete bisogno di Apollo, ma del figlio di Apollo. Andate con buon augurio, a chiamare mio figlio».
Così Ovidio, nel libro XV delle Metamorfosi, inizia a narrare la leggenda di Esculapio. Nel 293 a.C. una pestilenza infuriava su Roma. Così il Senato, dopo aver consultato i Libri Sibillini, decise di costruire un tempio e, a questo scopo, inviò una delegazione a Epidauro, casa del dio Esculapio, figlio di Apollo e Coronide, per ottenere una sua statua per tale tempio. Al ritorno, mentre la trireme che trasportava la statua risaliva il Tevere, un serpente del caduceo, il bastone simbolo del dio, sceso dall’imbarcazione, nuotò verso l’isola Tiberina. Il bassorilievo rappresenta l’evento che fu interpretato come volontà del dio di scegliere il luogo dove sarebbe sorto il suo tempio, che fu costruito sull’isola.