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Collaborazione istituzionale con ISTAT
A partire dal 2013 l’INMP ha attivato progetti di osservatorio epidemiologico nazionale sulle disuguaglianze sociali della salute, con particolare attenzione alla salute degli immigrati e in collaborazione con i centri epidemiologici regionali e gli istituti nazionali coinvolti sui temi di interesse dell’Istituto.
Tra queste, riveste particolare importanza la collaborazione scientifica con Istat - Istituto Nazionale di Statistica, iniziata nel 2014. Il protocollo di ricerca è stato stipulato per la valorizzazione epidemiologica delle indagini multiscopo Istat sulle condizioni di salute della popolazione straniera, dei suoi sviluppi longitudinali e dello sviluppo longitudinale del censimento 2011, nel campo della salute e dell’assistenza sanitaria della popolazione immigrata, con particolare riferimento all’accesso ai servizi, alla mediazione transculturale in campo sanitario, alla personalizzazione transdisciplinare dell’offerta in interventi attivi e di bassa soglia soprattutto nella prevenzione, all’introduzione di misure antidiscriminazione per l’accesso ai servizi e nei luoghi di lavoro.
Il 5 maggio 2016 si è svolto presso la sede INMP il congresso “Epidemiologia della salute della popolazione immigrata in Italia: evidenze dalle indagini multiscopo Istat”, nel quale sono stati presentati i principali risultati dei primi due anni di collaborazione sul tema della salute della popolazione immigrata. Tali risultati sono confluiti, a maggio 2017, in un volume monografico della rivista scientifica indicizzata Epidemiologia & Prevenzione dal titolo “Lo stato di salute della popolazione immigrata in Italia: evidenze dalle indagini multiscopo Istat”. La monografia è stato il primo contributo sistematico prodotto in Italia sul tema della salute della popolazione immigrata, presenta un quadro caratterizzato da elementi di interesse originali.
Tra le pubblicazioni derivate da tali risultati un articolo sugli effetti della discriminazione percepita dai lavoratori immigrati in Italia sulla salute mentale, pubblicato su BMC Psychiatry.
La collaborazione tra Istat e INMP ha riguardato inoltre, la realizzazione di analisi e approfondimenti sul tema delle disuguaglianze sociali nell’ospedalizzazione e nella mortalità. Sono state avviate –e in gran parte realizzate linee di attività centrate sulle base dati relative al follow-up dell’indagine salute 2005 e al record-linkage tra censimento e mortalità.
In particolare:
- la valutazione delle differenze di mortalità e speranza di vita per livello di istruzione;
- l’atlante provinciale delle diseguaglianze socioeconomiche nella mortalità;
- la valutazione delle differenze di mortalità e speranza di vita per status migratorio;
- la valutazione dell’impatto dei fattori di rischio comportamentali sulle differenze socioeconomiche nella mortalità;
- la valutazione delle differenze di ospedalizzazione per livello di istruzione e status migratorio;
- la valutazione dell’impatto della povertà sulla rinuncia alle cure.
A tal proposito, a febbraio 2019, è stato pubblicato l’Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione con l’obiettivo di fornire un quadro esaustivo delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione e area geografica in Italia fornendo, per la prima volta, cartografie e indicatori diversi da quelli già pubblicati. Lo studio è stato realizzato utilizzando la base dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) creata dall’interconnessione del Censimento 2011 con l’archivio nazionale dei decessi (2012-2014) per 35 raggruppamenti di cause di morte.
Sia sul tema della salute degli immigrati che su quello delle disuguaglianze di salute sono state inoltre avviate, a partire dal 2019, nuove linee di ricerca.
- Valutazione delle differenze di mortalità nelle aree interne italiane
L'obiettivo è valutare le differenze nella mortalità prevenibile e trattabile nel territorio italiano, in particolare confrontando le aree interne con i poli metropolitani e le aree intermedie, di cintura metropolitana, in ciascuna regione. Attraverso un disegno di studio trasversale, la popolazione in studio è quella residente 2011-2018 e i decessi sono ricavati dall'Indagine su Decessi e Cause di morte 2011-2018. I dati, aggregati nei periodi 2011-2014 e 2015-2018, sono stratificati per regione, cittadinanza e sesso.
- Analisi delle differenze socioeconomiche nella mortalità evitabile
Il progetto si propone di analizzare le disuguaglianze socioeconomiche di mortalità per cause evitabili, distinguendo tra trattabili e prevenibili, in Italia. Tale associazione verrà valutata, oltre che distintamente per genere, tenendo conto delle eventuali differenze derivanti dall’area geografica di residenza che verrà disaggregata sia in regioni/macro-aree, che secondo la classificazione delle aree interne. La base dati utilizzata è quella sviluppata dall’Istat nell’ambito del progetto del Programma statistico nazionale (PSN) “Differenze socioeconomiche nella mortalità”, che permette di studiare le differenze di mortalità (totale e per causa) secondo le diverse caratteristiche demografiche, sociali ed economiche osservate al censimento. Secondo un approccio longitudinale, la coorte dei censiti nel 2011 è seguita nel tempo dal 2012 al 2018 attraverso il record linkage con i dati dell’indagine su Decessi e Cause di morte e con gli archivi anagrafici.
- Analisi della mortalità delle popolazioni straniere residenti in Italia
Il progetto si propone di descrivere la mortalità, generale e per causa, della popolazione straniera, residente in Italia. Le analisi vengono condotte per cittadinanza e gruppi di cittadinanza, considerando le differenze tra italiani e stranieri, per genere e stato socioeconomico.
La base dati utilizzata è quella sviluppata dall’Istat nell’ambito del progetto del Programma statistico nazionale (PSN) “Differenze socioeconomiche nella mortalità”, che permette di studiare le differenze di mortalità (totale e per causa) secondo le diverse caratteristiche demografiche, sociali ed economiche osservate al censimento. Secondo un approccio longitudinale, la coorte dei censiti nel 2011 è seguita nel tempo dal 2012 al 2018 attraverso il record linkage con i dati dell’indagine su Decessi e Cause di morte e con gli archivi anagrafici. Un approfondimento sarà dedicato al tema dell’inconsistenza di status, valutando l’effetto del titolo di studio e della posizione lavorativa nella mortalità degli stranieri rispetto agli italiani.
Pubblicazione dell’articolo “Salmon bias effect as hypothesis of the lower mortality rates among immigrants in Italy” pubblicato su Scientific Reports.
Inoltre, sono in produzione gli articoli “Differences in mortality between immigrant and natives in Italy” e “Gender differences in homicide mortality. Results of an Italian longitudinal study, 2012-2018”.
- Il ruolo degli stili di vita comportamentali nell’associazione tra livello socioeconomico e mortalità
Pubblicazione degli articoli:
- “Socioeconomic and citizenship inequalities in hospitalisation of the adult population in Italy: 10-year follow up of the NHIS sample” su PLoS ONE;
- “Geographic inequalities in breast cancer in Italy: trend analysis of mortality and risk factors” su International Journal of Environmental Research and Public Health.
Produzione dell’articolo “Education inequalities in cardiovascular and coronary heart disease in Italy and the role of behavioral and biological risk factors” in revisione su Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases.
- Progetto “Mortalità per Malattia Renale, Disuguaglianze Sanitarie e Socio-economiche: confronto tra due diversi sistemi sanitari regionali Italiani – DiSagio”
Promosso dalla Società Italiana di Nefrologia e dall’INMP, lo studio sarà svolto in collaborazione con l’Istat e il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TO3 della Regione Piemonte, che ha la titolarità per l’accesso alla base dati Istat dello Studio Longitudinale Italiano.
Scopo del progetto è analizzare, come possibile fonte di disuguaglianze, l’impatto delle diverse risorse sanitarie e nefrologiche impiegate a livello territoriale sulla mortalità per malattia renale a livello regionale, testando l’esistenza di un nesso causale tra le caratteristiche del sistema sanitario regionale e la mortalità per malattia renale, valutando eventuali differenze di mortalità in base ai contesti regionali più o meno simili a quelli di riferimento.
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INMP e ISTAT - Evidenze epidemiologiche
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