Corridoi umanitari: l'INMP a Fiumicino per assistere i 119 rifugiati giunti dalla Libia
Fiumicino, 7 maggio 2024. Sono arrivati oggi 119 rifugiati evacuati dalla Libia, tra cui 30 donne, 57 uomini e 11 nuclei famigliari - per un totale di 32 persone - di nazionalità eritrea, etiope, egiziana, somala, sudanese, sud sudanese. Si tratta del secondo volo in attuazione del protocollo firmato nel dicembre 2023 da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), ARCI, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e INMP, che permetterà a 1500 rifugiati e persone che necessitano di protezione internazionale di essere evacuate dalla Libia all’Italia nell’arco di tre anni.
Beneficiari del progetto sono persone costrette a fuggire dai loro paesi a causa di guerre e violenze e che si trovano temporaneamente in Libia. Tra loro, bambini, donne vittime di tratta, persone sopravvissute alla violenza e alla tortura e persone in gravi condizioni di salute, che sono state selezionate dall’UNHCR. In seguito all’arrivo, le persone di questo volo saranno trasferite ed accolte in centri SAI.
L’INMP, attraverso l’allestimento in loco di uno specifico dispositivo sanitario e l’impiego di 21 operatori tra personale medico specialistico (infettivologi, internisti, dermatologi e pediatri), psicologi, infermieri e mediatori transculturali, seguendo le procedure operative consolidate nel corso dei 14 corridoi di evacuazione a cui ha partecipato a partire dal 2017, ha assicurato le attività di valutazione e prima assistenza sanitaria individuale dei nuovi giunti secondo il modello di presa in carico incentrato sui bisogni della persona proprio dell’Istituto.
I canali regolari e sicuri, tra cui le evacuazioni di emergenza, i corridoi umanitari, il reinsediamento ed il ricongiungimento familiare permettono ai rifugiati di ricostruirsi un futuro in dignità senza essere costretti a intraprendere viaggi pericolosi nelle mani dei trafficanti. Allo stesso tempo sono un segnale tangibile di solidarietà verso i paesi a basso e medio reddito che ospitano il 75% dei rifugiati nel mondo.