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La scabbia: tutto quello che c'è da sapere

La scabbia è una malattia della pelle causata da un piccolo parassita, un acaro che causa un intenso prurito. Si tratta di un disturbo contagioso che può diffondersi in modo molto rapido, ma che può essere risolto altrettanto rapidamente grazie a una diagnosi specialistica tempestiva.

Indice

  1. Che cos'è la scabbia
  2. Quali sono le cause della scabbia?
  3. Quali sono i sintomi della scabbia?
  4. Come prevenire la scabbia?
  5. Diagnosi
  6. Trattamenti

Che cos’è la scabbia?

La scabbia è associata a un prurito intenso che scatena un forte istinto a grattarsi. Il prurito insorge in genere alla sera quando ci si corica e può infastidire per tutta la notte mentre si sente molto di meno durante il giorno. Curare la scabbia al più presto è importante, in modo da evitare che si diffonda all'intero nucleo familiare di chi ne è affetto o fra le persone con cui entra in contatto tutti i giorni. Per questo motivo e data l'elevata contagiosità del problema si consiglia di curare tutte le persone che potrebbero essere state contagiate dal parassita. Il contagio avviene per contatto fisico diretto o attraverso oggetti personali come le lenzuola o i vestiti.

La scabbia: tutto quello che c'è da sapere

Quali sono le cause della scabbia?

A causare la scabbia è lo Sarcoptes scabiei, un acaro a 8 zampe dalle dimensioni microscopiche che scava cunicoli appena sotto alla pelle, all'interno dei quali le femmine depositano le uova. Alla loro schiusa, 3-4 giorni dopo la deposizione, le larve risalgono sulla superficie della pelle, dove si sviluppano e da cui partono per colonizzare altre aree della pelle o infestare altre persone.

Quali sono i sintomi della scabbia?

La reazione allergica scatenata dai parassiti, dalle loro uova e dai loro residui provoca un prurito spesso intenso che tende a peggiorare durante la notte. A questo prurito possono essere associate piccole vescicole, soprattutto a livello delle pieghe cutanee. Fra le zone del corpo più colpite sono inclusi gli spazi fra le dita, le ascelle, il girovita, l'interno del polso, le aree intorno al seno e ai genitali maschili, i glutei, Nel caso dei bambini le zone più colpite sono il cuoio capelluto, il volto, il collo, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.

Come prevenire la scabbia?

Per prevenire il contagio in casa è importante lavare tutti i capi d'abbigliamento, la biancheria e gli asciugamani che potrebbero essere contaminati a temperature elevate (>60°C). Ciò che non può essere lavato in casa deve essere pulito a secco. In alternativa gli oggetti contaminati che non possono essere lavati possono essere sigillati in un sacchetto di plastica e lasciati all’aria aperta per una settimana.

Locali, tappeti e mobili imbottiti utilizzati dalla persona affetta da scabbia devono essere puliti e aspirati dopo l’uso e il sacchetto dell’aspirapolvere immediatamente gettato.

Materassi e ambienti domestici vanno disinfettati con strumenti a getto di vapore.

Diagnosi

La diagnosi della scabbia prevede un esame accurato della pelle da parte del medico dermatologo, che cercherà i segni della presenza del parassita, inclusi i tunnel che scava nella pelle.

È possibile che il dermatologo effettui prelievi superficiali dalla pelle (scraping) al fine di confermare al microscopio la presenza dell'acaro e delle sue uova oppure si avvalga del dermatoscopio manuale.

Trattamenti

Il trattamento della scabbia è mirato all'eliminazione dei parassiti utilizzando medicinali sotto forma di creme o lozioni.
In genere il medicinale deve essere applicato su tutto il corpo (ad eccezione del capo nell’adulto) la sera e lasciato agire per almeno 8/12 ore. E’ necessario eseguire un secondo trattamento secondo indicazioni del dermatologo dopo 7 giorni dalla prima applicazione. Data la contagiosità dell'infestazione è utile che il trattamento venga effettuato anche da parte delle persone entrate in contatto con il paziente seppure non manifestino i sintomi della scabbia. 

La sintomatologia e le lesioni richiedono fino a 3 settimane prima di scomparire nonostante l'uccisione degli acari. L'insuccesso del trattamento è dovuto a resistenza, a scarsa penetrazione, a terapia non correttamente eseguita e pertanto meritevole di una rivalutazione dermatologica.

Per alleviare la sintomatologia pruriginosa dopo il trattamento è possibile ricorrere all'uso di creme lenitive.

La terapia di prima scelta è a base di permetrina al 5% in crema da applicare su tutto il corpo e da rimuovere con acqua dopo 8-14 ore. In genere la terapia viene ripetuta a distanza di una settimana.
E' importante evitare il bagno caldo prima di applicare il trattamento sulla cute perché il bagno caldo, favorendo la dilatazione vascolare, favorisce l’assorbimento dell’acaricida e il suo passaggio nel circolo sistemico, rimuovendolo dalla sede di azione cutanea e aumentando il rischio di effetti indesiderati sistemici.

Può essere impiegato anche il Benzoato di Benzile al 20 % sotto forma di olio o di crema: va applicato per tre sere consecutive su tutto il corpo a eccezione del capo e ripetuta l’applicazione dopo 7 giorni. In casi selezionati attualmente è disponibile anche una terapia per via orale a base di Invermectina. Quest’ultima è indicata nei pazienti che non rispondono al trattamento topico o con scarsa compliance riguardo ad esso, oppure immunodepressi affetti da scabbia norvegese.

Sono sempre più segnalati casi particolarmente resistenti alle terapie disponibili, si consiglia pertanto di rivolgersi allo specialista dermatologo al fine di individuare il miglior protocollo terapeutico da applicare al singolo paziente.

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Informazioni a cura di:

Dott.ssa Roberta Calcaterra
Dermatologa INMP
Email: roberta.calcaterra@inmp.it